venerdì 25 settembre 2009

A morte le MINI Rosa e Hello Kitty!

Chiunque si sia mai cimentato nell'ardua impresa di trovare parcheggio a milano può ben capirmi: eccoloeccoloscendiatenerlochefaccioilgirodovesipaga?
E il tutto accompagnato da una sensazione orgasmatica di vittoria, eredità di quando cacciavamo muniti di mani e pelliccia e pietre, tipicamente maschile e peculiare al milanese-tipo.
Ora, non che io sia proprio un asso nei parcheggi. Anzi. Diciamo che ricerco la perfezione e quindi almeno un paio di botte al marciapiede le tiro. E bestemmio.
Ma poi guardo la mia opera e mi sembra così perfetta e ben riuscita da voler riprovare per sfidare me stesso ad un risultato migliore che, purtroppo, lo ammetto, non è difficile da ottenere.
Così, per i primi due o tre mesi di patente ho parcheggiato a chilometri di distanza solo per garantirmi un ingresso facilitato a lisca di pesce o, quanto meno, con largo spazio per quelle tre o quattro manovre che mi occorrrevano.

A seguito di queste brillanti premesse, ho imparato a non urtare la sensibilità altrui con quella potentissima arma contundente di cui ogni auto è dotata. Il CLACSON.
Tuttavia, sapete, non è facile per un provinciale oltrepassare il cartello "MILANO" senza subire una metamorfosi profonda che ti rende un misto tra Schumacher e la tua vicina di 73 anni tendente all' alzheimer.

Così, privo di qualunque preconcetto, mi appropinquo in un mite mercoledì sera in quel di milano, destinazione: Arco della Pace. Dopo aver navigato nella labirintica rete stradale milanese per una buona mezz'ora - e m'ha detto bene! - finalmente il miraggio di un posto e, udite udite, addirittura un'auto davanti che se ne sta per andare. Wow! La fortuna è dalla mia parte! Aspetto che la ragazza carina e un pò impedita esca dal parcheggio e, nel frattempo, mi posiziono timidamente dietro di lei. Retro inserita. Ma nessuno si muove. Aspetta un folletto irlandese a darle il via?
Mi guarda in cagnesco e io, che SO come placare gli animi, mi stampo uno dei miei migliori sorrisi alla "sei impedita ma non te ne faccio una colpa" e scendo prodigo a offrire il mio aiuto per la manovra che, effettivamente dato l'unico metro che le avevo lasciato a disposizione, poteva risultare particolarmente complicata. Agguerrita alla Loredana Bertè dei tempi d'oro, la cicciona mi accusa di averle parcheggiato in culo e che se mi fosse venuta addosso non gliene sarebbe fregato un cazzo. Noto un leggero accento francese.
Ok. La mia pazienza ha un limite. Molto basso, d'accordo, ma c'è.
Ma decerebrata di una scema, lo spazio ce l'hai e se non ce la fai vienimi pure addosso ma in tempo zero io ti rispedisco a Disneyworld dove hai preso la patente, tu e la tua mini color Hello Kitty che ti ritrovi.
Detto ciò, il sorriso torna. E rimango a guarduare questa che, forse intimidita, forse sconcertata, forse solo per sembrare superiore a me (ma ti sei vista?), esce senza nemmeno sfiorarmi. Senza nemmeno guardare lo specchietto a dire il vero.
Vabbè, è andata! La città della Madonnina, da sempre, è una giungla. Popolata da idioti.

Ma, in fondo, ci piace così.
Tanto poi si torna in provincia.

5 commenti:

  1. mitico questo blog
    ciao sei un GRANDE

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  2. Ste STe... io meglio che non parli a proposito di parcheggi... :P

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  3. non sapevo tu non sopportassi hello kitty ... ed io che ti volevo regalare il coprivolante peluscioso rosa , col fiocco rosso e nasu all'insu' !!
    PS: io e la mia collega ci stiamo riprendendo solo adesso dalle risate ... ma ci aspetta altro vedo :)

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  4. concordo con anonimo, ci ho messo 1 settimana a trovare il blog.
    Troppo grande

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  5. @anonimo3: a furia di anonimi non capisco piu un cazzo...ma chi è?!?!?! ahahah
    potreste mettere anche il vostro nome, eh!
    ste ste

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