venerdì 27 novembre 2009

Sono stato bene. E per questo, e molto altro, vi ringrazio.



La cosa stupefacente è che nulla sembra essere cambiato. E allo stesso tempo pare tutto diverso.
Una consapevolezza in più. Ogni mattina, al risveglio. Ogni notte, sotto le coperte.
Occhi diversi, che valutano le cose con altri pesi, altre misure.
Ti rendi conto, ad un certo punto, che stai sbagliando. Un sacco di cose.
La vita che ti sei costruito con le unghie e con i denti, le persone che ti stanno affianco, gli amici, casa, lavoro, università...
Tutto sembra sgretolarsi ad una parola. Una più, una meno. Una di troppo, una mai arrivata e tanto desiderata.
E' forte la consapevolezza di dover continuare con le proprie gambe. Non si può fare affidamento su chi avresti tanto voluto ti stesse vicino, ti accompagnasse per la fatica e la bellezza. Non può interessargli. Ne ora, nè prima, nè mai.
E' bella la consapevolezza di non essere da solo, allo stesso tempo.

Iera sera un tuffo nel passato mi ha ricordato come dovrebbe essere. Mi ha ricordato quanto sia bello costruire, costruirsi. Mi ha ricordato cosa significhi condividere, conoscere. Mi ha ricordato cosa significhi non sentirsi costantemente giudicati, sotto test. Un esame da cui, tendenzialmente, si esce sempre disfatti.
E' faticoso. E ho voglia di riposare, ora.

Una più bella dell'altra. Qualcuno è sbocciato, qualcuno, invece, ha mantenuto il suo splendore di un tempo. Ognuno con la sua vita, ora. Ognuno i suoi guai, il suo futuro da azzeccare, la sua partita col destino da giocare. Parlare e venire ascoltati, ascoltare e interessarsi realmente alle parole. Non un "come va?" doveroso, dopo tanto. Un reale interesse a rientrare nell'anima, nella mente. Le esperienze ci segnano, ci costriscono giorno dopo giorno. Ma ogni tanto si fa l'errore di pensare che la vita che abbiamo, è l'unica che potremmo avere.

Sono stato bene. Davvero. Ieri come sempre. E per questo, e molto altro, vi ringrazio.

Con affetto.

martedì 17 novembre 2009

Sofia, che week end!




Di ritorno da un week-end (lungo) a SOFIA. E per chi, come me, non sapesse che diavolo di città sia e dove si trovi, vi comunico che è la capitale della BULGARIA.

Ora, tralasciando i motivi che ci hanno spinto tanto ad est sulla cartina geografica (i miei alunni, che cari, pensavano avessi 4-5 ore di ggetlegg), devo ammettere di essere stato favorevolmente colpito. Non certo dai bulgari (o, meglio, dai sofiesi/sofiani/sofiantini che dir si voglia) che si son rivelati particolarmente poco inclini al sorriso e alla disponibilità nei confronti del turista che, effettivamente, vedono come un esportatore poco sano di sesso occidentale. O comunque come un cariato che taccagna sul dentista. Bensì colpito dalla pulizia, dall'ordine e dalla bellezza della sua architettura. Certo, non che io sia esattamente un intenditore, ma almeno il gusto estetico ce l'ho. E me lo tengo stretto.


Non si capisce, poi, come un operaio medio possa vivere con 400 euro al mese (800 Lev), considerato che tutto ciò che l'italiano (furbo) avrebbe voluto acquistare sperando in un risparmio si riduce a una stecca di marlboro light a metà prezzo (con le minacce di morte in cirillico, così per una volta non ti senti in colpa chè tanto non capisci 'na mazza!) e un cenone simil-natale-terronico a 10-15 euro. Cameriera inclusa, secondo il taxista.


Ah beh, poi certo ci sono i vestiti. Chiedete a Maury, però. Insomma, se la moda è ITALIANA, forse forse un motivo c'è. Non facciamoci troppe domande dunque.


E naturalmente l' Ostello. Fighissimo: praticamente un appartamento soppalcato che a milano dovresti donare un rene per potertelo permettere. Certo, tralasciamo il tanfo che c'era, che tanto era, fortunatamente, circoscritto alla zona "piedi-teo" lassù in alto. Non che puzzassero, in realtà. No, no. Era il tappeto di corda. Sì Sì. Sì. Seeeee....!


E infine, menzione d'onore al barbone fuori dal chioschetto. Che, nonostante le 4-5 ore di ggetlegg, nonostante il freddo, nonostante i suoi problemi personali, nonostante il suo Paese non se la cavi propriamente alla grande, nonostante sia passato attraverso il regime, nonostante non sia avvezzo sicuramente a una vita di frivolezze, nonostante parlasse addirittura la nostra lingua (!), capendo che siamo italiani cosa poteva fare, se non della facile ironia sul nostro Presidente del Consiglio? Con battute del tipo "Presidente vostro, Berluscono, sex sex, divertente, sex, money, soldi" , il tutto accompagnato da gesti con le dita più che espliciti, garantisco.


Ecco. Zimbello nel mondo. Ancora.

Ecco. Lo sappiamo. Ancora.

Ecco. Ci siamo ubriacati. Ancora.

Ma almeno, questa volta, tanto per cambiare, giù di Rakiaaaaaa !!!

martedì 3 novembre 2009

10 cose da NON dire a un poliziotto



Con l'esperienza ho imparato qualcosina. Tra cui alcune cose da NON dire a un poliziotto. Eccone alcune:

1 - Non riesco a prendere la mia patente se non mi tiene un secondo la birra.
2 - Mi scusi agente, non mi ero accorto di avere il rileva-radar scollegato!
3 - Ma tu, non sei il tipo dei Village People?
4 - Wow, devi aver fatto i 220 per beccarmi. Complimenti!
5 - Pensavo bisognasse avere una condizione psico-fisica almeno normale per fare il poliziotto.
6 - Non ti metterai a controllarmi il bagagliaio, vero?
7 - Sono io che ti pago lo stipendio.
8 - Lo sai perche mi hai fermato? Chiedo per essere sicuro che almeno uno dei due lo sappia...
9 - Stavo cercando di stare a passo con il traffico. Ma siccome mi sono accorto che non ci sono altre macchine intorno, acceleravo perché ero convinto che più avanti ce ne fossero altre.
10 - Che culo! Anche il suo collega mi aveva dato solo un avvertimento!

martedì 27 ottobre 2009

Paolo Fox dove sei ?!?!?



Beh, innanzitutto se riesco ancora a scrivere e non sono invece in coma etilico, significa già che il uicchend friulano è andato meglio del previsto.
Considerato, poi, che sono aumentato di un chilo, direi che è stato un gran uicchend.

Non vi annoierò con le descrizioni lunghe e monotone dei colori, la natura, gli animali e bla bla bla... piuttosto un gran mangiare e, soprattutto, un gran bere, ma si sà, i friulani sono geneticamente modificati: il 47esimo cromosoma è quello dell'alcool. Il 48esimo quello delle bestiemme.

Detto ciò, un momento di relax e scazzo ci voleva proprio, dato la settimana che ci aspetta...ussignùùr !

Ma perchè Fox con me non c'azzecca mai?!

martedì 20 ottobre 2009

La vita a spigoli




L'altro giorno la Cugi mi faceva riflettere sul senso della vita e altre boiate del genere. Non che davanti al caffè sentiamo l'esigenza di riscoprire le profondità emotive e ideologiche che sono a noi proprie, ma banalmente noi, io e lei, riusciamo a galoppare da un discorso all'altro con una flessibilità che le nostre mamme proprio non capiscono. E non vogliono capire.

L'aver parlato per mezz'ora di un determinato tipo di stoffa o di come eliminare definitivamente le briciole dal divano nonostante due bellissimi quanto pestiferi bambini, dovrebbe, di per sè, consentire l'esaurimento dell'inerzia comunicativa con la conseguente possibilità di cambiare discorso. Anche se questo significa parlare delle mostruose cazzate a noi care. Naturalmente la reazione scandalizzata delle mamme è cosa nota, perchè insomma, con tutte le cose serie di cui si dovrebbe parlare, non possiamo mica perder tempo a criticare questo o quel locale, o zabettare su questo o quel cretino.

Come se non bastasse una critica viscerale ad un mio post, ha scatenato l'ira furibonda della mitica Fre, che ci ricorda che, grazie al cielo, ogni tanto parlar di niente è stimolante. Soprattutto se è l'unico argomento di cui sai praticamente tutto. Insomma, la vita non è fatta a spigoli.
Una visione globale e autocritica può davvero salvarti la faccia. E il culo. Se poi le cose coincidono tanto meglio.

Ogni tanto, piu tanto che ogni per alcuni a dirla tutta, è bello anche lasciarsi andare alle cazzate, alla mediocrità e alla schizofrenia.
L'importante, poi, è tirarsene fuori.
Concetto che, in questo concordo con la Vale, a molti sfugge ancora. Evidentemente.

ps: ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti NON è affatto casuale.

sabato 17 ottobre 2009

Globalizzazione galoppante


Sarà capitato anche a voi di dover comprare del bagno schiuma. Una cosa semplice, rapida e indolore.
Entri al supermercato, vai allo scaffale "fatti bello, se ci riesci", agguanti il primo bagno schiuma che trovi e vai alla cassa. E fai una coda di 2 ore per 2,97 euro.

Poveri illusi! La globalizzazione galoppante ha reso un sacco di buoni servigi, non lo metto in dubbio, ma ha sollevato anche dilemmi di natura esistenziale: oddio! e mò quale prendo?! Pelle liscia e perfetta o pelle secca e acne? Viola fashion o nero virile? Gel, crema o scrub?
E allora o li compri tutti col rischio di dover firmare cambiali a vita con l'esselunga, oppure resti come un pesce palla impagliato davanti allo scaffale leggendo tutte le etichette, prezzi e cercando di individuare il modello che ti assomiglia di più.

E se invece di spaccare le vetrine dei Mc Donald's ci lavassimo tutti con sapone di marsiglia?

ps: mi scuso per la scadente qualità del post, ma dovevo assolutamente:
1) deviare dalla retta via che mi avrebbe condotto a diventare il "guru" della Fre;
2) mantenere una promessa.

giovedì 15 ottobre 2009

Ma almeno stai zitto, no?!


Ho sempre odiato le persone che si professano "non razziste, però...".
Perchè io non sono razzista. Però....
Quelli che proprio non mi vanno giù sono i budrioni con al polso il braccialetto di Padre Pio che quando parlano sputano. Bava e stronzate.
Per carità, ognuno sarà ben libero di professare la propria religione nel modo che ritiene più oppurtono, ma dico: un minimo di decenza, no?

Per non parlare del fatto che avresti potuto renderti più presentabile anche solo lavando i capelli o quanto meno darti una scrollata dalla forfora come farebbe un cane bagnato, ma a parte questo, non ritengo comunque opportuno farti odiare in maniera spassionata e viscerale da me e dal Fede che, ad un certo punto, dopo DUE ORE di attesa nel claustrofobico corridoio dell'uni, avremmo anche potuto non rispondere più delle nostre azioni e farti ingoiare il tuo cazzo di braccialetto di Padre Pio. Per fortuna il Fede è un pacifista. E io devo mantenere un contegno istituzionale, soprattutto dopo esser stato beccato a bere "Fi Gà" da diverse colleghe e vari genitori.

Staremo a vedere nella prossima settimana. Per questa, ormai, spero di aver già dato abbastanza.
In pazienza e tolleranza. Ma mai dire mai.
Amen.

lunedì 12 ottobre 2009

E' tutto a posto.


Domani è un altro giorno. Che vive dell'oggi, lotta con ieri e spera nel successivo.

Perchè una visione completa arriva, prima o poi. Basta non fuggirla. Basta accettarla. Con forza e serenità. Come accetteresti quella di qualcun altro.

Domani è un altro giorno. Ed è davvero così. A prescindere dal fatto che tu voglia che l'attuale sia infinito o invece da dimenticare.
Si ricomincia tutto. Di nuovo.

Concedetemelo, per una volta. E scusatemi. Perchè onestamente sono un po' stanco anch'io. Ma pochi se ne acccorgeranno. E pochi se ne sono già accorti.
Perchè mi allontano dalla culla dell' odioso vittimismo e dell'aberrante finto moralismo.
E scrivo. Scrivo per esorcizzare, per sublimare, per rimuovere e allo stesso tempo ricordare.

Rimuovere cattiverie gratuite, parole non dette o mal vestite. Gesti incontrollati, voluti o non cercati. Ma che comunque fanno male.
Ricordare momenti che un uomo non dovrebbe mai dimenticare, perchè lo aiuteranno a guardare in faccia la realtà con più forza e più coraggio. E risollevare il mento al sole.

A volte davvero non ci rendiamo conto di quanto una parola possa valere. Un gesto, un'espressione e tutto cambia. Basterebbe così poco, pensateci. Invece spesso un vortice di pensieri e di emozioni ti travolge e tu?
O stai a guardare o reagisci.
Sono stato a guardare. E' comodo. Ma non va.
Ora reagisco.

La cosa in fondo non è cosi drammatica.
Domani è un altro giorno. E dopo-domani. E l'altro ancora.
E io, ora, reagisco.

P.s.: vorrete perdonare lo sfogo. Ora torno quello di sempre.

sabato 10 ottobre 2009

Sesso, droga e R'n'r (e chupito)


Escluso il mignottone di bianco vestito, devo dire che ne è valsa davvero la pena.
Buona musica, buoni amici -a buon intenditor poche parole- e grande divertimento la serata di libera uscita che mi son concesso dalla Croce Viola. Per una volta.
I SYLER in ottima forma hanno contribuito a rendere l'atmosfera magica e unica, in uno dei locali storici di Milano -il Bar Magenta- a suon di buon r'n'r. (Provare per credere - www.sylerband.com -)
La tradizione del chupito post-concerto, poi, non sarà certo sana ma...si sa: le tradizioni van rispettate, insomma. Anche quando il barista ti guarda con occhio sorpreso e incredulo.

Una cosa mi sconcerta ancora, ma vabbè, inutile scriverne...tanto vale rileggere il post prededente...
allora, la prossima volta, pensare a fare due più due, non guasterebbe. Ma le capacità umane non sono prevedibili.
Così come il loro coraggio.

giovedì 8 ottobre 2009

Tè và! Questa è nuova!



Una ricera americana ha da poco dimostrato che il sudore maschile per molte donne può essere eccitante.

Ora mi spiego perchè il mercato dei deodoranti è in calo. E perchè molte persone ignorano completamente questo aspetto.
Voglio dire, nulla contro gusti fetish o quel che l'è, ma forse qui si sta davvero esagerando.

Caro signore, come faccio a dirglielo?
Forse a questo punto si potrebbe tentar il vecchio approccio di impronta ormonale: "Oh vecchio marpione! Chissà quanto tromba lei, con 'ste ascelle che si ritrova!", ma non credo che questo la prenderebbe nel verso giusto, dopo tutto. Mi sa che siamo costretti ad accettare questa cruda realtà.
Almeno fino a che l' ATM non deciderà di eliminare i maniglioni appesi al soffitto della metro.
Uhpppooooveri noi!

giovedì 1 ottobre 2009

Super-Rocco



Non potendo devolvere il 5 per mille alla causa, decido, più o meno ogni anno, di fare un'iscrizione ad una palestra qualunque dell'hinterland milanese, così, come donazione.
Divorato poi dai sensi di colpa, ogni tanto, vado anche a vedere come i miei soldi siano stati investiti e devo dire che è davvero soddisfacente vedere come tante persone (esaltati!) godono a rosolarsi tipo capretto sulla brace, immersi nel loro sudore sui sedili eco-finta-pelle.

Che poi, voglio dire, è giusto così, per teneresi in forma! Stavo lavorando molto accuratamente e pazientemente sui miei tricipidi/bicipidi (non ho ancora ben chiara la differenza, lo ammetto. Devo ancora guardare le immagini con i muscoli in rosso).
Peso sollevato: 15 kg. 3 serie. 15 ripetizioni.
Ottimo inizio, direi, se si considera che fino qualche giorno fa l'unico sforzo che facevo era sollevare e abbassare il freno a mano.

Mi sento chiamare, sollevo lo sguardo. E questo chi è? Che vuole da me? E' gonfiato per forza, non può essere realmente cosi grosso. Ho paura.

"Scusa, ti va se ci alterniamo, tra una serie e l'altra?" - "Ma certo, che problema c'è!"

La macchina, enorme sotto le mie smilze chiappe, era diventata per lui come uno scivolo per-perego per un bambino di 3 anni. Con un gesto eclatante sposta il pirulo dei pesi da sollevare: 90 kg. Il massimo.
Mi tengo pronto, in caso bisognasse chiamare qualcuno, chessò, l' istruttore, o la neuro.

Le sue 7 ripetizioni sono state velocissime e accompagnate da dei versi imbarazzanti che avevo sentito solo nei film porno di Rocco Siffredi.

"Torna pure, ho fatto!" - " No grazie, avevo giusto finito il mio circuito!" (Che la parola 'circuito' fa figo, che pari sportivo-competente)

Che imbarazzo.

Ma poi ho pensato,cribbio! Anche lui sarà stato come me, magari in un'altra vita, no? Allora, anche io ce la posso fare.

Forza Ste. E forza a voi tutti nelle mie stesse condizioni psico-fisiche.
Basta solo un po' più di allenamento. E di film porno.

martedì 29 settembre 2009

Chi trova un amico, trova un tesoro. Chi trova un tesoro, si farà presto molti amici.



La luce è più veloce del suono.
Dev'essere per questo che alcune persone sembrano brillanti fino a quando non parlano.
Occhi chiari e sorriso alla Mentadent sono i principali ingredienti, se poi ci aggiungi un conto in banca a 5 zeri e la battuta facile, il gioco è fatto!

Un caso fortuito, l'azzardo del destino e ti trovi a cenare con Giuda e la tribù al completo. Fortuna che, prima o poi, te ne accorgi. E ti martelli i coglioni.

"Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose" (Woody Allen) e allora ti rendi conto che il giro prima o poi si conclude. Deve farlo. E sei pronto per il prossimo, cercando possibilmente, questa volta, di prenderti almeno la bambolina.

Il grande Ema, mi ha fatto riflettere su una geniale similitudine tra gli amici e il mondo vegetale: così come con le piante, bisogna potare i rami marci, perchè quelli sani crescano più floridi.
Effettivamente, come cantava qualcuno, l'aiula è stata rasata, ricucita, rivista.
E concimata. E infatti è piena di merda.
Ma, vanga alla mano, il lavoro dà i suoi frutti, poi.
Il problema è non insultare nessuno perchè, in fondo, non è proprio colpa di nessuno nascere decerebrati. Semmai, questi potrebbero giusto star zitti. Sempre.

Che poi io dico: a quanto pare ogni governo dice la sua in fatto di istruzione, no?
Cara Ministra, la presente per proporre l'istituzione di un Corso di Laurea in "Scienze dei rapporti umani e quaquaraqua". Presidente di Facoltà: bah, veda lei, che tanto ormai anche i cretini sono specializzati. Magari evitiamo giusto le turbe psicofisiche e quelli che nella vita non c'han proprio null'altro a cui pensare. E le invidie. Non credo di certo che possa essere una soluzione, non mi fraintenda, ma quanto meno li teniamo occupati un po' durante la giornata e fan meno danni in giro.

Grazie e cordiali saluti.

Voglio dire: i principi fondamentali di un rapporto non mi sembran difficili.

1) Sii te stesso. Se ti ritrovi da solo come un cane vuol dire che "te stesso" non piace. E allora, io mi farei due domandine;
2) Ascolta. Risate e lacrime. Le prime per te. Le altre per l'altro.
3) Non inventare cazzate. Tanto ti sgamano prima o poi;
4) Sii comprensivo e disponibile. Abbastanza da guadagnare fiducia e affetto. Non esageratamente per risultare pirla;
5) Fidati. Ogni tanto;
6) Stima e fatti stimare. Se non stimi hai dimenticato di considerare qualcosa. Se non sei stimato, sei zero.
7) Condividi. Se non sputi fuori, non puoi interessare. Se non ti ascoltano, non sei interessante. Se sei interessante e non ti ascoltano, allora non funziona.
8) Vivi e lascia vivere. Difficile-difficile! Anche per me, giuro. Ma con un po' di impegno e qualche cazziatone ogni tanto, magari qualche passetto avanti lo si può anche fare. Ci lavoro;
9) Sii corretto. Nei tuoi confronti e in quelli altrui. Tornare a casa a testa alta. Sempre.

Altrimenti non funziona!

Mi fermo.
Sperando che ognuno di voi abbia le sue, di regole. E che vogliate postarle.
Sperando di non aver peccato di tracotanza.
Sperando che il messaggio sia chiaro.
Sperando di averle rispettate tutte, nel limite del possibile. Mi scuso altrimenti.
Sperando.

Ok. Il passato è andato, anche se ogni tanto, inevitabilmente, torna armato di artigli e pettegolezzi privi di senso. Ma va bene così.
Perchè se ci penso, anche gli incontri sbagliati servono.
A crescere. A vivere. A imparare. A SPARARE.

domenica 27 settembre 2009

Sembrava una semplice grigliata...



Come ci siamo finiti in questo stato?!
Eppure avevo giurato, nel pomeriggio, davanti allo scaffale del vino che mi chiamava e disperatamente cercava di farsi comprare, che NO. Questa sera non avrei bevuto vino. Ma vino però.
Mica birra, chupito, crema di limoncello, crema di liquirizia...
Insomma. Avrei già dovuto capirlo nel momento in cui cominciavo a ripetere l'espressione "dov'è la mia birra?" in maniera compulsiva e con una faccia sconsolata che forse era il caso di piantarla lì, ma, poi, proprio non ce la faccio.
Così fresca, così leggera. Così tutto...

A fine cena ero già abbastanza su di giri, tanto da aver praticamente insultato degli amici di amici di amici che nessuno ha capito chi cazzo ha invitato ma che, comunque, sono arrivati e si son messi con le gambe sotto il tavolo. Hanno mangiato. E se ne sono andati. In ques'ordine e a questa velocità.
Dopo che qualcuno gli ha praticamente dato dei "cellini di mmmerda" (cito testualmente), probabilemente un pochino se la sono presa in effetti. Ma io non credo. Eran proprio stronzi così. Al naturale, come il tonno.
E ho anche cercato di intromettermi in una concitata conversazione riguardo film horror accennando all'ultimo che avevo visto giusto la sera prima ma...niente. Non ce l'ho fatta. E miseramente a orecchie basse sono tornato al mio posto interrogandomi sulle mie attuali competenze sociali.

Vabbè. Fortuna che c'è la musica!
Maury alle percussioni, Al, Pol ed io alle chitarre, Teo-Voce e... Musica fù! Grande repertorio, grandi melodie, grandi voci, gran divertimento. Grande sbronza.
Ma tutto ha un limite, lo sappiamo. Infatti anche la musica, ad un certo punto, ha limitato e si è dovuta piegare al richiamo dei chupiti, subito seguiti da vari intrugli alcolici che onestamente faccio fatica oggi ad identificare (ma comunque ottimi direi! Thanks, Pol's daddy!)

Per senso del pudore, il risultato finale lo lascio immaginare... Ma chiedo pubblicamente venia ai genitori di Pol con i quali ho completamente e irrecuperabilmente perso ogni minutissimo senso di dignità che possedevo prima di ieri sera.

Beh, la scusa ufficiale, comunque, è che si doveva festeggiare. E festeggiare si è festeggiato. Come al solito a dire il vero.
Ad oggi, però, è solo un momento in più, uno dei tanti ricordi che compongono la costellazione delle esperienze con gli amici. E per questo vi ringrazio.

PS: Vi ringrazio anche per avermi tenuto la testa...

venerdì 25 settembre 2009

A morte le MINI Rosa e Hello Kitty!

Chiunque si sia mai cimentato nell'ardua impresa di trovare parcheggio a milano può ben capirmi: eccoloeccoloscendiatenerlochefaccioilgirodovesipaga?
E il tutto accompagnato da una sensazione orgasmatica di vittoria, eredità di quando cacciavamo muniti di mani e pelliccia e pietre, tipicamente maschile e peculiare al milanese-tipo.
Ora, non che io sia proprio un asso nei parcheggi. Anzi. Diciamo che ricerco la perfezione e quindi almeno un paio di botte al marciapiede le tiro. E bestemmio.
Ma poi guardo la mia opera e mi sembra così perfetta e ben riuscita da voler riprovare per sfidare me stesso ad un risultato migliore che, purtroppo, lo ammetto, non è difficile da ottenere.
Così, per i primi due o tre mesi di patente ho parcheggiato a chilometri di distanza solo per garantirmi un ingresso facilitato a lisca di pesce o, quanto meno, con largo spazio per quelle tre o quattro manovre che mi occorrrevano.

A seguito di queste brillanti premesse, ho imparato a non urtare la sensibilità altrui con quella potentissima arma contundente di cui ogni auto è dotata. Il CLACSON.
Tuttavia, sapete, non è facile per un provinciale oltrepassare il cartello "MILANO" senza subire una metamorfosi profonda che ti rende un misto tra Schumacher e la tua vicina di 73 anni tendente all' alzheimer.

Così, privo di qualunque preconcetto, mi appropinquo in un mite mercoledì sera in quel di milano, destinazione: Arco della Pace. Dopo aver navigato nella labirintica rete stradale milanese per una buona mezz'ora - e m'ha detto bene! - finalmente il miraggio di un posto e, udite udite, addirittura un'auto davanti che se ne sta per andare. Wow! La fortuna è dalla mia parte! Aspetto che la ragazza carina e un pò impedita esca dal parcheggio e, nel frattempo, mi posiziono timidamente dietro di lei. Retro inserita. Ma nessuno si muove. Aspetta un folletto irlandese a darle il via?
Mi guarda in cagnesco e io, che SO come placare gli animi, mi stampo uno dei miei migliori sorrisi alla "sei impedita ma non te ne faccio una colpa" e scendo prodigo a offrire il mio aiuto per la manovra che, effettivamente dato l'unico metro che le avevo lasciato a disposizione, poteva risultare particolarmente complicata. Agguerrita alla Loredana Bertè dei tempi d'oro, la cicciona mi accusa di averle parcheggiato in culo e che se mi fosse venuta addosso non gliene sarebbe fregato un cazzo. Noto un leggero accento francese.
Ok. La mia pazienza ha un limite. Molto basso, d'accordo, ma c'è.
Ma decerebrata di una scema, lo spazio ce l'hai e se non ce la fai vienimi pure addosso ma in tempo zero io ti rispedisco a Disneyworld dove hai preso la patente, tu e la tua mini color Hello Kitty che ti ritrovi.
Detto ciò, il sorriso torna. E rimango a guarduare questa che, forse intimidita, forse sconcertata, forse solo per sembrare superiore a me (ma ti sei vista?), esce senza nemmeno sfiorarmi. Senza nemmeno guardare lo specchietto a dire il vero.
Vabbè, è andata! La città della Madonnina, da sempre, è una giungla. Popolata da idioti.

Ma, in fondo, ci piace così.
Tanto poi si torna in provincia.

mercoledì 23 settembre 2009

Perchè c'è sempre un motivo per ubriacarsi!

Brutta deficiente di un’ubriacona con la cataratta. Se per caso ti capita di passare a leggere da queste parti –anche se dubito date le tue scarse capacità cognitive atrofizzate da Uomini e donne- volevo giusto dirti una cosa: la tua amica HA il fidanzato perche lei, almeno lei, è CARINA!
Inutile convincerti che è una botta di culo ma tanto dura poco perché a te basta poco ad inquadrare le persone e lui è uno stronzo e la tratterà di merda.

La gelosia femminile ha davvero dei livelli di arrivismo particolarmente alti, sapete?! Oh poveri noi! Allora:

- La conosco da una vita. Ha solo paura di rimanere sola. Mmm. Questa è particolarmente interessante. Un classico praticamente.

- Ma lui è brutto! Lei è molto più carina: si sta accontentando fidati! Già, sarà decisamente così, ne sono sicuro. Intanto lei tromba. E tu no.

- Adesso è tutto rose e fiori, poi fra qualche mese vedi come stà di merda! Beh, questo capita a tutti, bella, sai?

- Ma la vedi com’è tutta infighettata? Ma quando mai? Non la riconosco più! Sarà che ha sviluppato la femminilità che si nasconde molto accuratamente anche in te, in qualche angolo profondo?

Allora, partendo dal presupposto che la Lara in questione, poverina, non c’era, e minimamente può immaginare quante gufate le siano arrivate nel giro di un mojito e una porzione di patatine fritte, devo ammettere che una conversazione del genere mi ha davvero colpito. Per non dire sconcertato.
Immagino la scena: un colpo di fulmine, tesoro, non puoi capire! Pensa che io non ci dovevo nemmeno andare lì, che dovevo uscire con la Fra! Mi ha mandato la buonanotte e il buongiorno e…

Uff…dai, le solite stronzate le conosciamo tutti, no? Poi si parte con le convinzioni assurde da miniaco-compulsiva di venere in trigono e la luna allineata con vergine e fox che me l’ aveva detto stamattina su deejay. Ora, io dico. La tua amica sarà una stronza e tu non lo sai, va bene. Ma anche tu, cara Lara, cribbio! Hai il tatto di Platinette quando parla della Perego e la stronza ironia di Mina su Vanity Fair! E sono sicuro che avrai avuto anche il coraggio di aggiungere qualcosa tipo son sicura che capiterà anche a te, prima o poi, vedrai! Devi solo aspettare quello giusto! Ma smettila! Non vedi che è già dissanguata? Ogni parola, una pugnalata. Ogni sguardo, un cazzotto. Tirale un calcio sulle ginocchia già che ci sei, no?

Già, perché in realtà sai bene, fin troppo bene, che a lei non capiterà mai. E non solo perche ha una cofanata di capelli sprezzanti dello shampoo e una camicetta color glicine. No,no. Piuttosto perché va contro l’ordine mondiale delle cose. Si sa: tra le due, la più zoccola vince. Non c’è ancora il gruppo su facebook? E lei che, poverina, zoccola non lo è mai stata, è destinata al camionista che si scaccola al semaforo. Lo sai meglio di me. E di lei. È brutta. Ma talmente brutta che poverina nessuno glielo dirà più, perché cacchio se ne sarà pur resa conto da sola, no? Se poi vuoi ricordarle anche che gli occhiali non sono più solo un modo come un altro per non sbattere contro gli idranti, ma in realtà un accessorio che può nascondere quel tanto che basta, siamo apposto! En plein! Così l’hai praticamente segnata a un’esistenza di lacrime e verginità.
E sarà costretta a dar retta a sua madre, che in fondo questo Piero c’ ha un buono shtipendio e bisogna pur accontentarsi nella vita, no? e che poi è tanto bello dentro…ah signò! Ma sua figlia ce deve scopà, mica farci un’endoscopia!

Sai che ti dico cara gufata? Forse non è proprio come mi era sembrato. Dai retta a me, Lara: non sono mai stato pro-stronze, ma bisogna anche capire il bisogno dissacrante di smontare quel che non hai per renderlo un pochino anche tuo. E allora magari, il prossimo mojito, vedi di esserci, o anche solo una piccola chiara,così, giusto per la presenza! E non perché fermerai i commenti della zitella acida in questione, no, non sei mica la madonna! Ma perché in fondo, l’alcolizzata zitella picchiatella ha solo ancora bisogno di te. Del tuo sguardo. Del tuo sorriso. Delle tue parole. E dei tuoi consigli in fatto di moda.

Se tu avessi la possibilità di viaggiare, dove vorresti andare?

In America, dove stà Rambo. In America ci sono un sacco di soldi, in America ci è ricchissimi, le strade autostradali, i ponti, le macchine grande, la polizzia grande. Non manca mai l'acqua, le case grattacieli, i soldi.
Rambo li uccide tutti.
Rambo è fortissimo, li uccide ai nemici.
In America ci stà mio zio, ma lui no li vatte (picchia, ndr) ai negri.
Zio quanto partette era un poverommo, dall' America quanto torna torna con la cadilacca bianca, e non centra nel vico. Fa i palazzi a America, li fa.
Io c'andrò purio da lui, a fare i soldi, i dollari.

da "Io speriamo che la cavo", a cura di Marcello D' Orta.